Il Coronavirus è mostro da affrontare dal punto di vista sanitario, oggi, e dal punto di vista economico sin da oggi ma guardando con ansia e si spera con lungimiranza. In tanti soffrono e soffriranno per il crollo economico. E il Vallo di Diano – già non ricco di suo – non sarà di certo da meno.
La solidarietà, inteso come aiuto reciproco, forse sarà una delle strade che andrà percorsa. Qualcuno ha già cominciato a intraprenderla. Con un altro verbo da coniugare: “re-inventarsi”. L’esempio arriva da Ivan di Palma e Nicola Memoli, due giovani imprenditori del comprensorio. Ivan di Palma, di Atena Lucana, da qualche anno ha aperto un ristorante “filosofico-territoriale”, il “Domus otium” (con il fratello Walter) ma l’arrivo del Covid-19 ha bloccato ogni cosa. E allora ecco che con Valentina, la compagna, ha ideato un laboratorio agricolo. Si chiama: “Pane e Zucchero (laboratori di felicità)” è un piccolo forno agricolo in cui verranno trasformati, con amore, i prodotti naturali dell’Azienda Agricola Asineria Equinotium.
Dai grani del futuro e dai prodotti della terra nasceranno pane, biscotti, pasta. Ivan sta creando prodotti da forno (pane, taralli, biscotti, torte), confetture e marmellate, verdure e conserve, pasta e tanto altro. “Ogni pane sarà accompagnato da alcuni versi. Perché il pane è poesia”. Ma la solidarietà territoriale e il “re- inventarsi” arriva anche da Nicola Memoli, giovane di Sala Consilina, che ha puntato sul food a chilometro zero per far conoscere i sapori del Vallo di Diano. E le sue ricchezze. E ora seguendo quella filosofia ha messo a disposizione Kasanna – la sua bottega – come luogo di vendita per i prodotti locali. “Condividiamo la “putia” per tutte le piccole realtà che vogliono proporre i loro prodotti”.
E il primo accordo è proprio con Ivan di Palma e la sua “Pane a Zucchero”. “Metto a disposizione gli spazi di Kasanna per quei piccoli produttori che non fanno grandi vendite o sono in difficoltà; perché agli inizi o perché hanno deciso di non vendere il loro prodotto nei supermercati. Lasciano la merce e ogni settimana passano a prendere l’incasso o aggiungere i prodotti. Al prodotto non aggiungo ricarico, ma il mio guadagno sta nella condivisione social della putia”, ha descritto Memoli.